Una malattia sconosciuta sta devastando una provincia della Repubblica Democratica del Congo al confine con l’Angola. Le comunicazioni ufficiali risalgono a pochi giorni fa, ma i primi casi risultano già nel mese di ottobre. L’epicentro sembra localizzato nella zona di Panzi, nella provincia di Kwango, una zona remota, difficile da raggiungere e con situazioni igienico-sanitarie fatiscenti, nella quale il 40% della popolazione soffre di malnutrizione.
Le autorità congolesi hanno inviato un’equipe medica di supporto per la cura dei malati, ma le forniture mediche sono scarse e l’ospedale locale non è attrezzato per una simile emergenza. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inviato esperti e tecnici per indagare e identificare questa che per ora è definita “Disease X”.
I pazienti infettati soffrono di una malattia simile all’influenza, con sintomi quali febbre, mal di testa, secrezione nasale, tosse, difficoltà respiratorie e anemia, ma che può improvvisamente peggiorare e portare alla morte. Non si sa se si tratti di una malattia batterica o virale, ma si presume che si possa trasmettere per via aerea. Il Ministro della Salute della Repubblica Democratica del Congo, Apollinaire Yumba, ha esortato i residenti a essere prudenti e ad evitare il contatto con i cadaveri per prevenire l’infezione. Purtroppo, nei media congolesi online, la notizia della malattia misteriosa non è riportata con il dovuto risalto; solo Radio Okapi la riporta in evidenza.
Vista la situazione logistica della zona, è difficile fornire cifre precise, ma si stima che a novembre ci siano stati circa 400 casi, con un centinaio di morti, prevalentemente di giovane età. La zona era stata interessata un paio di anni fa da un’epidemia di febbre tifoidea, ma tutto il Congo è stato colpito, negli anni, da diverse gravi epidemie, a partire da Ebola e Marburg fino all’attuale epidemia di vaiolo delle scimmie (mpox), che colpisce 200-300 persone a settimana. Secondo le autorità sanitarie del Paese, per ora la zona infetta sembra limitata all’area di Panzi, anche se, secondo l’OMS, sembrano esserci segnalazioni da altre sette zone, sempre nella provincia di Kwango. Per quanto riguarda le reazioni internazionali, ci sono state un paio di allerte in ospedali USA, che però sono rientrate, mentre Hong Kong richiede la misurazione della temperatura per i passeggeri provenienti dall’Africa. Altri paesi, tra cui l’Italia, hanno solo richiesto agli uffici di frontiera una maggiore attenzione. Secondo gli esperti, nelle prossime 48 ore dovremmo avere maggiori dettagli sulla malattia.
Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2024 by Redazione