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Alla ricerca dei gorilla di montagna nel Virunga National Park

Dal massiccio del Rwenzori, attraverso le pianure di Rwindi e più a sud verso Nyiragongo, i rangers del parco dei Virunga sono lì ogni giorno, di pattuglia. Dopo i lunghi anni di una guerra che ha insanguinato la Repubblica Democratica del Congo, i problemi non sono tutti alle spalle ma questi uomini stanno riprendendo il controllo di molti tratti del Virunga National Park, persi durante l’occupazione militare. Il loro compito è, tra gli altri, proteggere i gorilla di montagna e il loro habitat.

Il gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei) è il più grande primate vivente, un gigante da 1,8 metri d’altezza e 270 kg di peso. Tra tutti i gorilla è la specie più a rischio: nel mondo ne rimangono appena 720 individui, la metà dei quali vive in una piccola area geografica, al confine tra Repubblica Democratica del Congo, Rwanda e Uganda. Qui, nelle foreste dei monti Virunga, queste creature straordinarie, che condividono il 97% del nostro DNA, combattono ogni giorno una quotidiana lotta per la sopravvivenza.

Una delle minacce è il bracconaggio e il mercato nero: per ogni cucciolo catturato, un’intera famiglia di gorilla muore nel tentativo di proteggere il piccolo dai trafficanti d’animali. E’ la sola manifestazione di aggressività che si osserva in questa specie dall’indole tranquilla e pacifica, a dispetto delle tante leggende sulla sua ferocia.

Il commercio illegale degli animali mette a serio rischio la sopravvivenza dei gorilla, ma la specie è compromessa soprattutto dalla perdita dell’habitat. Il parco dei Virunga è una zona protetta dall’Unesco, ma la guerra che infuria dal 1994 nel Congo orientale ha vanificato ogni sforzo: centinaia di migliaia di profughi fuggiti dagli eccidi hanno trovato rifugio lungo i confini meridionali del parco e ora non hanno altra scelta che occupare l’habitat dei gorilla. La vicinanza alla specie umana aumenta il rischio di trasmissione di malattie, poiché i gorilla di montagna sono estremamente vulnerabili alle patologie che colpiscono l’uomo; con la differenza che la stessa malattia nell’uomo si cura, nel gorilla è fatale.

Il turismo è senz’altro uno dei pochi mezzi rimasti per proteggere questa specie; a patto naturalmente che sia un turismo responsabile e attento, consapevole della natura e della delicata biologia di questi animali, perché anche i turisti sono potenziali portatori di malattie. Ed è per questo che chi va ad osservare i gorilla nel loro ambiente naturale deve essere in buone condizioni di salute e tenersi ad una distanza minima di 7 metri dall’animale.

Proteggere e conservare il Virunga National Park è un’operazione difficile ma non impossibile, assicurano i rangers e i membri dello staff del Parco. Nonostante la povertà e il flagello della guerra quella gente è ancora lì e continua a fare il proprio lavoro con quel poco che ha.

Negli anni scorsi il Virunga aveva perso più della metà dei suoi grandi mammiferi, nonché vaste aree di foresta, in breve stava scomparendo insieme ai gorilla. Ora la sensazione, fanno sapere dal parco, è che il peggio sia passato e la prospettiva di un recupero diventa sempre più realistica. Questo grazie al costante sostegno da parte della gente comune che, attraverso le donazioni da tutto il mondo, contribuisce al duro lavoro del team del parco Virunga e al ripristino di un ambiente che possa garantire la sopravvivenza dei gorilla di montagna.

Come sostenere le attività del parco Virunga e aiutare i gorilla:
dai il tuo contributo;
acquista una maglietta o un gadget nel negozio on line del parco;
usa il tuo sito o Facebook per coinvolgere i tuoi amici.

Come visitare il Virunga National Park
L’ingresso al parco è consentito a non più di trenta turisti al giorno, divisi in gruppi composti al massimo da sei persone, accompagnate da una guida del parco.

L’escursione in foresta sulle tracce dei gorilla dura una giornata e una volta avvistata una famiglia si trascorre un’ora nell’osservazione degli animali, seguendo scrupolosamente le istruzioni della guida.

La visita costa 400$ e si prenota a Goma, presso l’ufficio dell’Institut Congolais pour la Conservation de la Nature (ICCN), oppure via e-mail . Il 30% del costo va alle comunità che vivono attorno al Virunga, il 20% è devoluto al parco per le operazioni di mantenimento e il restante 50% viene distribuito agli altri parchi e riserve naturali della Repubblica Democratica del Congo.

Notizia tratta da PaesiTropicali.com

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2023 by

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Author: Redazione