Nel 2024, secondo recenti indagini, circa 38 milioni di nostri connazionali andranno almeno un giorno in vacanza di questi circa 11 milioni passeranno le vacanze fuori dai confini italiani. Circa l’80% dei viaggi all’estero viene effettuato nei paesi Europei o comunque con condizioni sanitarie simili all’Europa, rimangono, quindi, circa 2 milioni di viaggiatori che si recano verso paesi con risorse sanitarie limitate, spesso situati in zone tropicali. Tra questi viaggiatori, statisticamente, durante o dopo il viaggio l’8% accusa problemi di salute che richiedono un intervento medico. Nella maggior parte dei casi si tratta di problemi di salute che si risolvono facilmente, come la diarrea del viaggiatore, ma non mancano patologie più gravi a volte anche fatali.
La colpa va quasi sempre cercata nella mancanza di adeguate informazioni sulla situazione sanitaria del paese di destinazione. Informazioni a volte non facili da trovare, perché spesso ignorate o sottovalutate anche da agenzie di viaggi, tour operator e media.
Vediamo quali sono le poche regole a cui attenersi per non andare incontro ad eventuali problemi sanitari durante un viaggio. Naturalmente le precauzioni da prendere per un week end a Parigi sono ben diverse da quelle per un trekking in Amazzonia. I consigli che seguono vanno adattati al paese di destinazione, e la gran parte dei suggerimenti si riferiscono in particolare ai viaggi al di fuori dell’Europa e del Nord America.
Per prima cosa, se si hanno sia pur lievi problemi da salute, è opportuno consultare il proprio medico sull’opportunità di effettuare il viaggio. Alte o basse temperature, elevate umidità, l’aria rarefatta dell’alta montagna e alimentazione diversa potrebbero aggravare i problemi.
E’ importante informarsi sulle condizioni igienico sanitarie del paese di destinazione e se necessario valutare, insieme al proprio medico e in funzione della tipologia di viaggio, l’opportunità di effettuare vaccinazioni o profilassi consigliate per quel tale paese . Sul sito del Ministero della Salute si possono trovare dettagliate informazioni sulla situazione sanitaria e sulle malattie infettive presenti in tutti i paesi del mondo e l’elenco delle sedi presso le quali è possibile procedere alle vaccinazioni internazionali.
Una volta arrivati a destinazione è bene attenersi scrupolosamente alle più comuni norme igieniche, come lavarsi accuratamente le mani prima di mangiare. A tavola cercare di mangiare cibi ben cotti, evitando quelli cucinati già da lungo tempo. Evitare anche le insalate e la frutta non sbucciata. Non bere acqua dai rubinetti o da bottiglie già aperte e fare a meno del ghiaccio nelle bevande. Per l’acqua imbottigliata, dare preferenza, se possibile, a quella leggermente gassata. Sono sconsigliati i cibi e le bevande vendute dagli ambulanti, in particolare se il cibo non è cotto e le bevande sono sfuse.
Usate zanzariere e repellenti per zanzare, evitate di toccare piante o animali sconosciuti, disinfettare subito ogni piccola ferita o abrasione.
Se si è affetti di una malattia cronica, ricordate di portare con voi una scorta sufficiente dei medicinali che prendete abitualmente con il foglietto illustrativo, nel quale è, riportato il principio attivo, utile nell’eventualità che foste costretti a reperirlo in loco (spesso i nomi commerciali variano da nazione a nazione). Oltre ai medicinali, è opportuno portare con se una breve relazione sanitaria del medico curante, meglio se tradotta in inglese.
Portate con voi anche una piccola scorta di medicinali di pronto intervento, come disinfettanti, analgesici, antipiretici e antidiarroici, ma non esagerate. Ricordate che se doveste avere problemi di salute che non si risolvono o nel giro di un paio di giorni è sempre meglio sentire il parere di un medico locale: quella che a noi può sembrare una banale influenza, potrebbe anche essere malaria o dengue.
Se vi è stata consigliata una profilassi antimalarica, seguite attentamente il protocollo, che normalmente inizia prima del viaggio e finisce dopo il ritorno. Al ritorno se avete febbre o altri sintomi ricordate al vostro medico che avete soggiornato in un paese tropicale.
Potete stampare e portare con voi questo piccolo manuale sulle: Malattie dei viaggiatori internazionali
Ma se ci si ammala all’estero, chi paga le spese? A chi si reca all’estero per turismo il SSN garantisce l’assistenza sanitaria gratuita in numerosi paesi Europei. E’ necessario munirsi di tessera europea di assicurazione malattia TEAM. Per gli stati extra europei non esiste invece alcuna copertura, tranne in quelle poche nazioni con le quali l’Italia ha stipulato particolari accordi. Sul sito del Ministero della Salute , si ha un’indicazione completa sulla tutela sanitaria fornita dal SSN, basta indicare il paese dove ci si reca e il motivo del viaggio.
Nel caso di copertura parziale o assente da parte del SSN considerate l’opportunità di stipulare un’assicurazione sanitaria per il viaggio, visto che in molti paesi anche le prestazioni di pronto soccorso sono spesso a pagamento ed i costi, anche per prestazioni semplici o banali, possono essere molto elevati. Fate attenzione: anche se con la tessera europea di assicurazione malattia TEAM in EU le spese mediche sono coperte, vi sono alcune spese, diciamo accessorie, per esempio il rimpatrio, che non sono coperte, quindi valutate in base alle vostre condizioni e al tipo di viaggio l’opportunita di una assicurazione anche in Europa.
Infine, due ultimi consigli. Prima di partire consultate il sito gestito dal Ministero degli Esteri, Viaggiare Sicuri, per avere tutte le ultime informazioni su eventuali pericoli o criticità in corso nel paese di destinazione e segnalate poi i vostri dati al servizio Dove siamo nel mondo; in caso di gravi pericoli o emergenze, per esempio uragani, alluvioni o colpi di stato, il Ministero degli Esteri potrà allertarvi, con sms o altri mezzi, e sapendo della vostra presenza in zona, attivare le eventuali ricerche per riportarvi a casa a sani e salvi.