Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avuto la geniale intuizione che il modulo redatto col decreto precedente non fosse proprio adatto allo scopo. Quindi è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 110 del 13-5-2024, il nuovo decreto ministeriale che approva l’innovativo modello di Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio per confermare il possesso e la nazionalità italiana dei natanti da diporto che navigano in acque straniere.
Tutto nasce dal famigerato DDL Made in Italy, dove l’Italia ha deciso che le barche non immatricolate possono entrare nei mari territoriali degli altri Paesi, grazie a una dichiarazione sostitutiva, autenticata tramite lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), attestante la proprietà e la nazionalità dell’imbarcazione. In altre parole, una semplice autocertificazione.
Nel decreto c’è, in effetti, il nuovo modello da utilizzare: si preferisce sorvolare pietosamente sul design del modulo ma, almeno questa volta, hanno pensato bene di renderlo bilingue: italiano ed inglese. Anche se, in fin dei conti, resta sempre una bella autocertificazione! A pensarci bene, avremmo potuto farla anche senza questo decreto…
Il problema è che la licenza di navigazione delle imbarcazioni immatricolate viene rilasciata dallo Stato, che si impegna a garantire la veridicità dei dati forniti; noi, invece, possiamo solo autenticare la nostra firma, non certo i dati che abbiamo scritto. Se poi i Paesi Stranieri non accettano il nostro pezzo di carta con un bel atto ufficiale, tanto valeva risparmiarsi il disturbo. Alla fine, dobbiamo pagare circa 70€ per avere un pezzo di carta di dubbio valore.
Facciamo un esempio tragico: investo un sub con il mio motoscafo e scappo via; ma chi potrà riconoscermi se non ho nemmeno un numero di targa ben visibile? Oppure, in porto faccio una manovra disastrosa e distruggo tutto, superando il valore della mia barca: abbandono tutto lì e chi potrà mai rintracciarmi se mi sono portato via l’autocertificazione?
Tempo fa ho chiesto alle autorità slovene e croate se avrebbero accettato il modulo: gli sloveni non hanno risposto mentre i croati hanno confermato che per quest’anno avrebbero accettato i natanti come negli anni scorsi. Sarebbe interessante sapere se le nostre autorità abbiano comunicato ufficialmente agli altri Paesi Comunitari la loro decisione, anzi dovrei correggermi… a tutti i Paesi del Mondo! Dopotutto, nell’art. 27 comma 2 bis del Codice della Nautica si parla di “…navigazione in acque territoriali straniere…“.
Sarebbe stato più semplice creare una registrazione “light” per i natanti (del tipo automobili / motorini) come d’altronde esiste in altri paesi.
Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2024 by