Raggiungere i 500 episodi è un traguardo che solo i grandi della televisione possono vantare. Law & Order – I due volti della giustizia, la serie creata da Dick Wolf che ha definito un genere e influenzato decine di produzioni successive, taglia questo straordinario obiettivo.
TopCrime festeggia l’evento con una maratona speciale che culminerà con la messa in onda dell’episodio numero 500, il finale della ventitreesima stagione: “Nel mirino”. Negli Stati Uniti, nel frattempo, la serie ha già proseguito la sua corsa fino a quota 525 puntate.

Lanciata nel 1990, Law & Order ha avuto una prima vita durata vent’anni, per poi tornare nel 2022 con nuove stagioni trasmesse da NBC. Oggi, dopo 35 anni tra interruzioni e rinascite, continua ad essere una delle serie più longeve e riconoscibili della televisione mondiale, dalla quale sono derivate una decina tra spin-off, remake e film.
È un fenomeno culturale, non solo televisivo: il suo modo di raccontare il sistema giudiziario americano è diventato un riferimento, imitato e studiato, tanto da contribuire a plasmare l’immaginario collettivo sul funzionamento di polizia e tribunali.
Una delle ragioni del successo di Law & Order è la sua impronta realistica. Gli episodi affrontano spesso temi sociali delicati come: razzismo, antisemitismo, vendette private e abusi di potere, mostrando come la verità giudiziaria non sia sempre lineare.
Qui non esiste la certezza del “lieto fine”: gli imputati non sempre vengono condannati. A volte la giuria assolve, altre volte un errore procedurale della polizia compromette le prove, altre ancora i procuratori scelgono il patteggiamento per assicurare alla giustizia il criminale più pericoloso.
È un racconto imperfetto, umano, che mostra la complessità della legge e la sottile linea che divide etica e necessità e, in particolare, si nota la presenza della politica nel lavoro dei Procuratori. Non dimentichiamo che negli USA la gran parte dei Procuratori Generali dello Stato (Attorneys General) sono eletti e gli altri sono nominati dai Governatori ed hanno, in ogni caso, un elettorato ed una campagna elettorale a cui pensare che, a volte, li potrebbe rendere prudenti nelle decisioni da prendere. In Italia, per nostra fortuna, Giudici e Pubblici Ministeri sono indipendenti dalla politica e, speriamo, che continuino ad esserlo!
È impossibile non citare lo storico incipit, una delle frasi più celebri mai pronunciate in TV:
«Nel sistema penale, lo Stato è rappresentato da due gruppi distinti, eppure di uguale importanza: la Polizia, che indaga sul crimine, e i Procuratori Distrettuali, che perseguono i criminali. Queste sono le loro storie.»
Dopo questa introduzione, ogni episodio segue una struttura ormai classica:
un breve prologo in cui personaggi secondari scoprono il crimine;
l’indagine da parte dei detective;
l’arresto del sospettato;
il processo e le strategie del team di procura;
una conclusione spesso amara, sempre meditativa, che lascia allo spettatore una riflessione sociale.
Questa formula, semplice ma potentissima, è rimasta pressoché invariata per tre decenni.
Nel corso delle stagioni molti attori si sono avvicendati, ma alcuni sono diventati veri simboli della serie. Tra questi ricordiamo:
Sam Waterston, volto di Jack McCoy, in 405 episodi: prima procuratore, poi procuratore generale dello Stato;
S. Epatha Merkerson, il tenente Anita Van Buren, presente in 361 episodi;
Jerry Orbach, il leggendario detective Lennie Briscoe, in 268 episodi, adorato per la sua ironia e la sua malinconia.
La celebrazione della 500ª puntata è una tappa che merita di essere vissuta da ogni fan, storico o recente che sia.
L’appuntamento con l’episodio 500 è su TopCrime il 12 novembre alle 21:15.
Un’occasione perfetta per rivivere, o per scoprire, l’universo di Law & Order, la serie che ha dimostrato che il crimine può essere raccontato non solo come intrattenimento, ma anche come specchio della società.
Ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2025 by Redazione




