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In Africa, con una piccola barca a vela

Questo articolo avrebbe potuto intitolarsi “Un uomo e il mare”.

Parliamo di Giuseppe Bucciarelli, toscano di nascita, ma che per lavoro e passione ha trascorso gran parte della sua vita viaggiando per il mondo. Biologo marino, ha lavorato per anni in California, Alaska, Messico e alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Durante i suoi viaggi ha iniziato a realizzare documentari naturalistici con successo, soprattutto in Africa, Asia e Sud America, trasformando questa attività nella sua professione.

La Maruzza
La Maruzza – © foto di G. Bucciarelli

A un certo punto ha deciso di tornare al mare che ha sempre amato: con la “Maruzza”, un Alpa Dodi di 6,70 metri, ha cominciato a esplorare il Mediterraneo, in particolare le migliaia di isole e isolette della Grecia. Senza dimenticare la sua passione da documentarista, ha creato un canale YouTube dove gli appassionati di mare e vela possono seguire le sue scoperte e avventure.

Da qualche settimana, però, ha lasciato le ormai familiari acque greche per intraprendere un viaggio ancora più avventuroso: arrivare fino alla Guinea Bissau con la sua piccola barca e senza l’ausilio di tutta quell’elettronica moderna che oggi equipaggia molte imbarcazioni.

I suoi video sono davvero interessanti, sia per chi ama il turismo sia per gli appassionati di nautica. Ci sono clip girate in cantiere dove spiega come eseguire diversi lavori o affrontare problemi che possono presentarsi all’improvviso; video in navigazione che dimostrano come anche con una barca piccola si possano fare lunghe traversate e affrontare venti e mari non sempre tranquilli. Infine, ci sono i video girati a terra, con piccole curiosità sui posti visitati. Insomma, sono sempre contenuti molto coinvolgenti.

La cosa più bella delle sue storie è che, ascoltandolo, si riscopre il vero significato di navigare, qualcosa che purtroppo molti diportisti moderni hanno un po’ perso. Chi usa ancora le carte nautiche? Ormai tutti preferiscono il comodo gps cartografico collegato al timone che pensa a tutto, mentre gli strumenti per il carteggio servono solo per fare belle foto da “lupi di mare”. E poi ci sono quelli che si ancorano a pochi metri dalla nostra barca con la musica a tutto volume fino a notte fonda, o i grandi yacht che passano sfrecciando vicino alla nostra piccola imbarcazione sollevando onde enormi. D’altra parte anche i costruttori di barche si sono adeguati: ormai progettano imbarcazioni più adatte a fare da “casa al mare” in banchina piuttosto che per navigare davvero.

Se volete scoprire cosa significa davvero navigare a vela, seguendo il ritmo del mare, delle onde e del vento, vi consigliamo di guardare i video di Giuseppe. Con una piccola barca e molto studio e preparazione potrete vivere tante soddisfazioni in mare.

Abbiamo chiesto a Giuseppe un consiglio per chi desidera vivere il mare in modo autentico, e questa è stata la sua risposta: “ Il mare rappresenta un’ultima frontiera di libertà e di esplorazione. E l’esplorazione, per definizione, la si fa in autonomia usando tutte le risorse che siamo in grado di mettere in campo, soprattutto le risorse di conoscenza. Andar per mare alla fine vuol dire sapersela cavare da soli, in ogni situazione e in ogni momento, prendendo le decisioni giuste anche se costano fatica o disagio. Questo tipo di approccio elimina alla radice una miriade di problemi potenziali, ci rende consapevoli di quello che facciamo in ogni istante e contribuisce al piacere della scoperta di ciò che si cela al di là di un orizzonte solo fino a quel momento immaginato.

Potete trovare i video di Giuseppe su YouTube, mentre se siete curiosi di conoscere meglio la sua storia, visitate il suo sito web.

Non ci resta che augurarvi buona visione e buon vento!

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2025 by Redazione

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Author: Redazione

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