Qualche giorno fa abbiamo suggerito di trascorrere del tempo rilassandosi alle terme di Olimija. Tra le varie passeggiate nei pressi del centro termale, desideriamo evidenziare la visita a un castello che è diventato monastero, poi residenza di un conte e infine convento francescano. Ci riferiamo al Convento dei Frati Minori di Olimije. La storia complessa dell’edificio inizia nel 1015. Nel corso dei secoli ha cambiato spesso proprietario e nel 1550 è stato ristrutturato, acquisendo un aspetto rinascimentale. Un secolo dopo, nel 1663, fu donato ai Monaci Paolini, che lo trasformarono in monastero.
Durante i 120 anni della loro presenza, fu edificata una chiesa in stile barocco con un altare maggiore a tre piani tra i più grandi e belli della Slovenia, adornata da 12 statue di santi, inclusa quella dell’arcangelo Michele. Anche gli altri altari e le cappelle sono notevoli, tutti dotati di affreschi originali ben conservati. All’interno della chiesa si trova un pregiato organo a due tastiere risalente al 1765. I monaci Paolini si dedicavano anche alla scienza medica e fondarono a Olimija una grande farmacia, una delle più antiche ancora esistenti in Europa. La sala può essere visitata e offre l’opportunità di ammirare affreschi della seconda metà del 1700 che rappresentano temi medici e biblici; purtroppo, nel corso degli anni sono andate perdute le attrezzature mediche originali.
Ma la storia continua. L’imperatore austriaco Giuseppe II soppresse il monastero, che fu acquistato nel 1805 dai conti Attems, i quali, purtroppo, per pagare meno tasse fecero abbattere due ali del castello. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, il castello fu nazionalizzato e dal 1990 è stato affidato ai frati minori conventuali di San Francesco, che lo gestiscono ancora.
Attualmente sono solo sei i frati presenti, che si dedicano alla manutenzione dell’edificio e alla coltivazione di oltre 200 erbe medicinali. Tutte le piante si possono osservare nei terreni attorno al convento, con un cartellino con il nome latino e in sloveno e la spiegazione del suo utilizzo. I frati hanno ripreso la tradizione della medicina monastica e dalle piante ottengono tisane, creme e unguenti che è possibile acquistare. I visitatori possono liberamente visitare la chiesa e l’antica farmacia, con a disposizione una mini guida in cinque lingue, mentre i gruppi su prenotazione possono ottenere anche una visita guidata. Per gli acquisti di prodotti erboristici è necessario rivolgersi ai frati, eventualmente suonando il campanello all’ingresso.
Dopo aver ritemprato l’anima con la visita al convento, si può proseguire sul sentiero poco oltre ed arrivare a una piccola ma ben fornita cioccolateria, dove ritemprare anche il corpo con dell’ottima cioccolata artigianale.
Ultimo aggiornamento: 13 Novembre 2024 by Redazione