Ormai ci stiamo abituando all’idea che l’affluenza alle elezioni sia in costante calo. Un tempo, raggiungere il 70-80% di partecipazione era la norma; oggi, è un vero e proprio miracolo superare, anche se di poco, il 50%. Nelle grandi città, a volte, vota solo un elettore su tre. Ma perché non si va a votare? La risposta non è semplice: le motivazioni sono molteplici. C’è chi ignora completamente la politica, chi pensa che il proprio voto non possa davvero cambiare nulla, chi, deluso dalla situazione, sa che il suo partito è senza speranze di vittoria e chi crede che tutti i politici siano uguali.
Negli anni passati si guardava al voto e ai partiti con occhi diversi. Parlo dell’epoca di Don Camillo e Peppone, quando dietro ai partiti c’erano si degli uomini ma anche ideologie solide, idee chiare e visioni del mondo ben definite. Oggi tutto è più complicato: i partiti sono diventati più fluidi e talvolta troppo sensibili alle correnti del momento. I confini tra un partito e l’altro sembrano sfumare continuamente. Il passaggio degli eletti da un partito all’altro – anche molto diversi fra loro – è ormai una prassi comune alla quale non si presta più attenzione. I leader dei partiti ascendono rapidamente al potere per poi scivolare altrettanto in fretta.
È comprensibile chi decide di non andare a votare.
Tuttavia, rinunciare al proprio voto significa rinunciare a una parte fondamentale della democrazia, privarsi del diritto di far sentire la propria voce e di premiare coloro che hanno governato bene e di punire quelli che hanno fallito. È come mettere la testa sotto la sabbia, aspettando passivamente le decisioni degli altri anche per noi.
Inoltre, consideriamo il rovescio della medaglia: in un’elezione con solo il 40% di partecipazione, chi ottiene il 20,1% dei voti risulta vincitore. Ma con quale legittimità può governare un premier, un presidente o un sindaco scelto da appena 1 elettore su 5? La risposta è semplice: non può avere molta autorità.
L’unica soluzione è tornare alle urne. Ci sono tanti partiti e candidati; sicuramente troverete una formazione politica che rispecchia le vostre idee e un candidato affidabile. Certo, è essenziale informarsi e ascoltare attentamente le proposte, ma ne vale assolutamente la pena per noi stessi, per i nostri figli e per il futuro del nostro paese!
Ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2024 by Redazione