L’Italia ha pregi e difetti come ogni altro paese del mondo ma su una cosa siamo imbattibili: nel complicare le cose. Non siamo capaci di ragionamenti semplici e lineari, la logica non fa parte dei nostri usi e per dire una frase di 4 parole abbiamo bisogno di utilizzare almeno 30 vocaboli.
Less is better non fa per noi e chi ci governa ne approfitta per creare leggi, decreti, regolamenti, circolari, ordinanze e tanti altri documenti che dovrebbero ordinare le nostre vite alla perfezione. Naturalmente non è così. Spesso si arriva a norme di fatto inapplicabili o inutili, oppure così dettagliate e complicate da essere difficili anche da comprendere oppure totalmente senza senso.
Vediamo alcuni esempi, anche recentissimi.
Obbligo vaccinale per gli over 50 anni: si può essere d’accordo o meno sullo spirito del provvedimento ma, se come affermato, dovrebbe servire a spingere gli incerti a vaccinarsi sarà di sicuro un fallimento. Ragioniamo, se chi non vuole vaccinarsi, fino ad oggi, ha speso circa 100€ – 120€ al mese di tamponi, pensate che una sanzione di 100€ possa essere un elemento di convincimento?
Pandemia, dad e scuole: alzi la mano chi ha capito come funziona la quarantena e la dad nelle scuole. Norme diverse tra scuola d’infanzia, elementari, medie, licei ed università; tutto cambia a seconda se c’è 1 caso, 2 casi, 3 casi positivi e da dove ciò succede; differenze tra allievi vaccinati e non vaccinati ma nessuno sa quali sono effettivamente i primi e quali i secondi. Intanto i presidi prendono tempo e i presidenti di Regione scalpitano. Provvedimenti semplici come l’uso sempre della mascherina ffp2 non sono degni di considerazione.
Lo stesso è accaduto con i mezzi di trasporto locale (autobus, tram, metropolitane): invece di mettere il green pass obbligatorio, difficile e praticamente impossibile da controllare senza provocare rallentamenti importanti nella circolazione, sarebbe stato più utile e più semplice ordinare l’uso delle mascherine ffp2 facilmente controllabile ad occhio. Si è atteso fino a Natale per farlo!
Pandemia e viaggi: esiste un elenco di paesi verso i quali sono vietati i viaggi per motivi turistici. Si tratta di buona parte delle classiche mete turistiche: molte isole dei Caraibi, alcuni paesi del Centro e Sud America, molti paesi Africani e diversi Asiatici e dell’Oceania (Elenco E). Se per questi paesi sono vietati i viaggi per turismo come mai in tutti gli operatori on line si trovano pacchetti volo piu Hotel per queste destinazioni con partenze dagli aeroporti italiani? Un altra norma inapplicata!
Ma non è solo il problema della emergenza che crea la confusione normativa.Vediamo alcuni casi.
Partite IVA: nel campo delle partite IVA esistono, per semplificare, due grandi settori: quello dei liberi professionisti (ingegneri, avvocati, geometri ecc. ) e quello dei piccoli imprenditori (commercianti, artigiani ecc.). Per la contribuzione previdenziale, chissà perché, queste categorie non sono uguali anzi le differenze possono essere notevoli.
I liberi professionisti pagano i contributi previdenziali in ragione del 25,98% del reddito annuale.
Chi svolge invece attività d’impresa paga i contributi previdenziali con una aliquota del 24,09% ma deve pagare, anche se ha reddito 0, un minimo di contributi pari al reddito di circa 16000€.
Non sarebbe più logico avere una aliquota unica che semplificherebbe i calcoli? E perché obbligare i piccoli imprenditori che iniziano la loro attività, a partire già dal primo giorno con circa 4000€ di contributi da pagare? Per chi vuole iniziare, in particolare per le piccole imprese sulla rete dove il capitale iniziale può essere basso, è un fattore ostativo molto importante. D’altra parte fino a pochi anni fa esisteva questo minimo anche per i liberi professionisti, perché è stato tolto solo a loro?
IMU prima casa: come tutti sapete non si paga l’IMU sulla prima casa. Ma è vero? Non proprio.
La situazione lavorativa italiana è quella che è ed è possibile che due coniugi, per motivi lavorativi, debbano risiedere in due comuni diversi ed, ovviamente, in due case diverse. In questo caso su quale casa non si paga l’IMU? Su nessuna! Bisogna pagare l’IMU su entrambe le case utilizzate.
Ma se invece i due coniugi, per loro motivi, vogliono abitare in due case diverse ma nello stesso comune, cosa succede? Che per una delle due case non si paga l’IMU!
Vi pare ragionevole? La logica darebbe un risultato completamento opposto e l’esenzione IMU dovrebbe essere nel primo caso!
Divorzio: secondo voi, dopo aver divorziato, i due ex coniugi si possono subito risposare con altre persone? Sono divorziati, non hanno più nessun vincolo tra di loro quindi l’ex marito può convolare a nozze con la nuova moglie subito e l’ex moglie può convolare a nozze col nuovo marito subito dopo aver fatto passare 300 giorni dal divorzio! Questo per tutelare la posizione di eventuali nascituri in merito alla paternità. Naturalmente, in caso di dubbi, pensare nell’anno 2022 ad uno dei tanti test di paternità basati sul DNA sembrerebbe pura fantascienza!
Si potrebbe andare avanti a lungo, in particolare con i provvedimenti emessi da Regioni e Comuni ma per oggi ci fermiamo qui.
Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio 2022 by