Grigia e malinconica? Niente di più sbagliato, Varsavia è una capitale accogliente, aperta e dinamica, che merita di essere visitata.
E’ vero la città vecchia è rifatta, ma è un facsimile bello quanto l’originale: dopo la completa distruzione da parte dei nazisti, Stare Miasto è stata interamente e meticolosamente ricostruita, e oggi è la copia esatta di quella che era prima dei bombardamenti.
Nel Ghetto, dove si è consumato uno dei capitoli più tristi della storia di Varsavia, la sola sinagoga sopravvissuta alla follia è al numero 6 di Ulica Twarda. Altri luoghi simbolo del calvario della comunità ebraica sono il cimitero, il Monumento agli eroi del ghetto e l’Istituto Storico, in ulica Tlomackie, dove ci sono un museo e una libreria.
Lungo la Strada Reale (Nowy Swiat), l’asse principale che va da piazza del Castello al Lazienki e arriva poi fino a Wilanow, residenza estiva dei reali polacchi, sfilano i palazzi più nobili ed eleganti, le chiese e i monumenti di maggior pregio. Certo, i punti di riferimento del paesaggio urbano sono ancora quegli ingombranti edifici d’epoca sovietica, primo fra tutti il Palazzo della Cultura e delle Scienze, dono di Stalin ai polacchi, che si materializza come una gigantesca torta merlettata nei suoi trenta piani di mattoni grigi.
Ma ormai l’edificio non domina più la città: ovunque spuntano grattacieli in vetro e metallo, ponti e complessi avveniristici, simbolo di una capitale moderna, proiettata verso il futuro, ma attenta a conservare amorevolmente ciò che di meglio le è rimasto dal passato.
Al di là della Vistola sorge il quartiere di Praga, con i suoi mercati delle pulci e ancora quell’odore di zuppa di barbabietole; un tempo sobborgo malfamato e popolato dai poveri e dalle comunità straniere. Il quartiere, relativamente risparmiato dei bombarbamenti della guerra, presenta ancora molte costruzioni d’epoca e oggi è ricercato dagli artisti e dai creativi, che vi hanno aperto ateliér e che intervengono per riconvertire aree dismesse come ad esempio la ex fabbrica di vodka Kosener trasformata in un nucleo residenziale con uffici, appartamenti, ristoranti, un hotel, uno spazio per ospitare eventi e il Museo polacco della vodka . Per chi volesse conoscerlo meglio, il quartiere offre anche un museo che illustra la sua storia: Muzeum Warszawskiej Pragi.
Ristoranti, negozi, parchi, musei, librerie, caffè e pasticcerie di ogni genere sono pieni di gente, di giorno come di sera, e insieme ai discopub animano questa bella città, fino a qualche anno fa disertata dai turisti che hanno sempre preferito Cracovia o Danzica, ma che oggi scoprono con sorpresa la vitalità e l’anima fashion della nuova Varsavia.
Varsavia è facile da girare e facile da raggiungere. LOT effettua collegamenti giornalieri diretti da Roma, Milano e Verona.
Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre 2024 by Redazione