Ogni anno la Terra viene colpita da migliaia di terremoti alcuni praticamente inesistenti altri che, come ora in Turchia e Siria, causano migliaia di morti e danni economici incalcolabili.
La storia ci insegna che anche l’Italia fa parte di quelle regioni del globo terreste più soggette ai movimenti tellurici. Se osserviamo la mappa di pericolosità sismica del nostro paese sono ben poche le aree relativamente sicure. Ma se oggi possiamo individuare, con ragionevole certezza, le aree sismiche, purtroppo non esiste ancora un metodo convalidato e affidabile per sapere quando ci sarà un terremoto. Neppure lungo la costa pacifica degli USA, una delle aree più martoriate dai terremoti dove da anni si aspetta il Big One, un sisma super distruttivo, esiste una rete di preallarme, al massimo è stata creata un app che può informare dello scatenarsi di un terremoto in tempo reale dando a chi è più lontano dall’epicentro al massimo qualche secondo per prepararsi. Un altro uso dell’app è quello di rilevare, attraverso i sensori dello smartphone, le onde sismiche è fornire dati potenzialmente utili ai ricercatori.
Da alcuni anni esiste una app simile anche in Italia, anche se se ne parla poco, si chiama Rilevatore Terremoto e fa parte del progetto Earthquake network realizzato con la collaborazione principale dell’Università di Bergamo. Si può scaricare liberamente per Android, IOS, Huaweii.
Una volta installata l’App permette di:
- Ricevere le allerte in tempo reale sui terremoti rilevati dalla rete smartphone
- Segnalare manualmente un terremoto e vedere su mappa le segnalazioni degli altri utenti
- Ricevere le notifiche sui terremoti rilevati dalle reti sismiche nazionali ed internazionali
- Scambiare messaggi con altre persone durante un’emergenza terremoto
L’APP è stata scaricata da circa 8 milioni di persone nel mondo ed è disponibile in 8 lingue.
Quando lo smartphone è sotto carica ed immobile viene utilizzato l’accelerometro interno per rilevare eventuali onde sismiche che possono essere poi utilizzate dagli scienziati per migliorare le conoscenze sui terremoti. Un altro bel esempio di Citizen Science.
Teniamo ben presente che il terremoto in se non uccide le persone! Le grosse voragini del terreno che inghiottiscono auto, camion ed intere case appartengono solo ai film catastrofici, in realtà le spaccature raggiungono poche decine di centimetri al massimo. Ciò che uccide sono le cadute, gli oggetti che colpiscono le persone, gli edifici che crollano, ed è contro di ciò che dobbiamo combattere.
Da quello che abbiamo visto si capisce la cosa migliore da fare per sopravvivere ad un terremoto è la prevenzione. Scaricare l’app potrebbe essere un buon punto di partenza ma la cosa principale è quella di abitare e lavorare in edifici che siano stati costruiti seguendo i criteri antisismici adeguati alla zona in cui viviamo. Per gli edifici di nuova costruzione o quelli completamente ristrutturati, se le norme sono state seguite, non ci dovrebbero essere grossi problemi e dovrebbero resistere alle onde del terremoto di massima magnitudine previsto per l’area. La cosa cambia molto per i palazzi più antichi, per le case singole o i casali costruiti decine di anni fa. In questo caso, anche utilizzando fondi messi a disposizione dallo Stato o dalle Regioni, si rendono indispensabili dei lavori di adeguamento.
La prevenzione dovrebbe continuare anche dentro casa per evitare oggetti che cadono od oggetti volanti che possono causare gravi danni. Le librerie ed i mobili alti dovrebbero essere fissati al muro; bisogna evitare di porre oggetti pesanti in luoghi in alto ed agganciare quadri e stampe con chiodi ad anello per evitare il loro sganciamento; da evitare armadi con la chiusura a molla che possono aprirsi con le scosse e far precipitare tutto il contenuto in giro per la casa; opportuno tenere, in posti facilmente raggiungibili, delle torce elettriche sempre ben cariche, un estintore e avere una scorta di cibo ed acqua per almeno 3 o 4 giorni in modo da poter superare senza grosse difficoltà i primi giorni dopo il terremoto in attesa degli aiuti.
Ma, se nonostante tutte le prevenzioni, un giorno il terremoto arriva, che dobbiamo fare?
Lo vedremo nella seconda parte dell’articolo.
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2023 by