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Le Isole Vergini Britanniche rischiano di perdere l’autonomia dal Regno Unito

Dopo l’arresto per traffico di droga del primo ministro Andrew Alturo Fahie, il governo britannico sta valutando se sospendere per due anni l’autonomia delle Isole Vergini Britanniche e riportarle sotto il governo diretto di Londra.
Il premier Alturo Fahie è accusato, insieme al direttore dell’AutoritàPortuale, Oleanvine Maynard, di partecipare ad un traffico di cocaina destinata agli USA e di riciclaggio di denaro. Dopo lunghe indagini a cui a cooperato anche il Governatore Britannico dell’isola, i due indagati sono stati arrestati ieri all’aeroporto di Miami da agenti della DEA (Drug Enforcement Administration).

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Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Il ministro degli Affari Esteri britannico, Liz Truss , ha detto che la notizia ha provocato “sconcerto” a Downing Street e che Amanda Milling, ministro per i territori d’oltremare, si recherà immediatamente sul posto per parlare con il Governatore e valutare la situazione prima che il governo decida quali passi intraprendere.

Un report preparato lo scorso anno, su richiesta del Governatore John Rankin, aveva già, comunque, evidenziato la necessita di un sostanziale cambiamento legislativo e costituzionale per ripristinare gli standard di governoed anche “... preoccupazioni significative per lo stato di deterioramento del governo nelle Isole Vergini britanniche, nonché per la potenziale vulnerabilità delle isole alla criminalità organizzata”.

Le Isole Vergini Britanniche sono un territorio d’oltremare del Regno Unito che nel 1967 ha raggiunto l’autonomia pur rimanendo dipendente dalla Corona.
Sono un arcipelago di circa 40 piccole isole situate nel Mar dei Caraibi delle quali solo una quindicina sono abitate. L’economia, che un tempo era basata solo sull’agricoltura, a partire dagli anni ‘60 si è diversificata verso i settori turistici e finanziari e, attualmente, le Isole Vergini Britanniche sono tra i territori più ricchi dell’area caraibica. Proprio per l’assenza di norme o misure finanziarie molto restrittive sono diventate la sede di molte società offshore e per questo sono state inserite nella lista nera dei cosiddetti paradisi fiscali.

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2022 by

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Author: Redazione