Anche questa volta, siamo all’ottava se ricordiamo bene, è fallito il matrimonio di Alitalia con una cordata di “promessi sposi” che avrebbe dovuto risollevare le sorti della nostra compagnia di bandiera.
La storia ormai ricorda molto il romanzo manzoniano anche se non è facile capire chi sono i Bravi, chi don Rodrigo e chi don Abbondio. Distinguere chi veramente cerca il suo salvataggio da chi afferma che “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai” è sempre più difficile. A partire da quello che, a nostro avviso, è stato l’errore primordiale, cioè rifiutare la buona proposta di Air France del 2008, quando per mantenere la compagnia Italiana, il governo Berlusconi ideò la CAI e la pattuglia di “capitani coraggiosi”. Ma nonostante scelte più o meno opinabili, dall’assorbimento di AirOne all’unione con Ethiad al puntare sul traffico domestico, l’Alitalia va avanti, grazie anche a generosi prestiti statali.
E’ di questi giorni l’accordo di Alitalia con MSC Crociere. L’accordo, di durata triennale, prevede che i clienti italiani di MSC Crociere raggiungeranno i porti d’imbarco del Nord Europa e del Nord America e i croceristi provenienti da altre nazioni raggiungeranno i porti di imbarco italiani nel Mediterraneo, grazie al network di Alitalia. E’ un bello esempio di integrazione turistica.
Alitalia sta anche cercando di estendere la rete di voli intercontinentali e dal 1 giugno partirà il volo, tre volta a settimana, da Roma Fiumicino a San Francisco.
Attualmente Alitalia opera voli intercontinentali per USA, Giappone, Sud Africa,Brasile,Argentina, Cile e Messico per un totale di 14 città collegate.
Ultimo aggiornamento: 22 Novembre 2019 by