Al momento del suo apogeo, tra il V e il VI secolo, Teotihuacán era una delle più grandi e floride città del mondo. Superava per dimensioni la Roma antica ed era il più importante centro ideologico, religioso ed economico dell’America precolombiana. Sull’improvvisa scomparsa di questo impero, che celebrava il Sole e la Luna con colossali piramidi, si fanno molte ipotesi ma sono di più i misteri che le certezze.
Classificate come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, le rovine di Teotihuacan si trovano 50 km a nord di Città del Messico e rappresentano uno dei siti più importanti del Messico. In attesa di fare un lungo viaggio, chi è interessato a questa antica civiltà, alle sue tradizioni, cosmologia e rituali può ammirare oltre 400 reperti dell’impero di Teotihuacán, al Palazzo delle Esposizioni a Roma.
Teotihuacán, la città degli dei è un percorso attraverso sette gallerie espositive, ognuna delle quali narra aspetti ancora poco noti delle usanze di un popolo e della sua cultura, che fu all’origine delle grandi civiltà mesoamericane più conosciute dal grande pubblico. Le pitture murali, i vasi, le maschere, gli utensili da costruzione, le statuette di ossidiana e i modellini di edifici teotihuacani, rinvenuti nel sito e trasferiti per la prima volta fuori dal territorio messicano, trasportano il visitatore in mondo misterioso e affascinante.
Molti pezzi esposti documentano i sacrifici, le tecniche usate per uccidere le vittime da consacrare nei templi al Dio della Pioggia o al Serpente Piumato, divinità mesoamericana in seguito chiamata Quetzalcóatl dagli aztechi. Ad aiutare il visitatore nella decifrazione degli aspetti più rilevanti di questa grande civiltà precolombiana, le testimonianze dirette di archeologi ed antropologi internazionali, che ogni settimana organizzano interessanti incontri con il pubblico.
Teotihuacán, la città degli dei. Palazzo delle Esposizioni, Roma: 9 novembre 2010 – 27 febbraio 2011.
In contemporanea, il Palazzo delle Esposizioni ospita altre due mostre dedicate al Messico. La prima è “Mexico. Immagini di una rivoluzione”, una selezione di fotografie che raccontano attraverso 179 scatti d’epoca gli accadimenti cruciali della prima grande rivolta sociale del mondo moderno e le tragiche vicende che l’hanno accompagnata. Immagini simbolo dei protagonisti del movimento politico e della lotta armata, da Francisco Madero a Emiliano Zapata, da Pascual Orozco a Pancho Villa, scorrono insieme alle testimonianze fotografiche che rappresentano con crudezza i luoghi e il quotidiano di tanti uomini e donne coinvolti nella rivoluzione messicana e immortalati durante i dieci anni di rivolta, dal 1910 al 1920.
Mexico. Immagini di una rivoluzione. Palazzo delle Esposizioni, Roma: 5 ottobre 2010 – 9 gennaio 2011.
Completano l’omaggio dedicato ai centocinquant’anni dell’indipendenza del Messico i disegni a matita dell’artista contemporaneo Carlos Amorales. La mostra ripercorre l’immaginario artistico di Amorales attraverso sei poderose installazioni di grande impatto visivo realizzate tra il 2005 e il 2010.
Mexico. Carlos Amorales. Remix. Palazzo delle Esposizioni, Roma: 9 novembre 2010 – 27 febbraio 2011.
Informazioni, orari e biglietteria on line sul sito del Palazzo delle Esposizioni
Chi decide di passare qualche giorno a Roma in questo periodo può cogliere l’occasione di ammirare i capolavori di Van Gogh esposti al Complesso del Vittoriano fino al 6 febbraio 2011.
Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre 2024 by Redazione